L'austriaco, che è il ministro dell'Interno Herbert Kickl, la mette così: "Campi nei paesi dell'est Europa, ai confini della Ue, dove mandare chi non ha diritto all'asilo e chi non può essere rimpatriato per mancanza di accordi con il paese di origine"
L'italiano, che è il vicepremier e il ministro dell'Interno Matteo Salvini, aggiunge del suo: "Servono più navi militari nel Mediterraneo per impedire il traffico di esseri umani"
E' il muro navale di cui vagheggia da tempo nelle sue lunghe campagne elettorali
Adesso è convinto di poterlo fare. Altrimenti, è la minaccia, "l'Italia potrebbe arrivare a ridiscutere la propria quota di finanziamento alla Ue"
Insieme, Italia e Austria, contano di fare "la rivoluzione copernicana in Europa su immigrazione e asilo"
L'asse Roma-Vienna E' l'asse Roma-Vienna che insidia quello storico Parigi-Berlino dove Angela Merkel – Macron è d'accordo - deve cedere alle pressioni del suo ministro dell'Interno Horst Seehofer (Csu) che vuole, in attesa degli hot spot africani, i respingimenti nei paesi europei di primo arrivo
Cioè Italia, Spagna e Grecia. "Basta con Germania e Francia che dettano legge" è l'ultimatum di Salvini
Che deve però anche guardarsi le spalle dai presunti nuovi alleati austriaci. In fondo sono le rotte del Mediterraneo il problema
Assai meno quelle dell'est. In vista del vertice informale, ma decisivo, di domenica a Bruxelles sull'immigrazione che è stato allargato a sette paesi –Italia, Spagna, Grecia, Germania, Francia, Bulgaria e Austria – proprio per condividere linee comuni, i singoli paesi provano nuove e diverse alleanze in incontri bilaterali e vertici di area
E l'Italia, vuoi per il nuovo governo, vuoi per le prove di forza continuamente ingaggiate dal vicepremier Salvini, è centrale nello scacchiere delle alleanze europee
Quello che sta prendendo forma è un asse inedito, chiaramente sovranista, nazionalista e molto a destra, che vede insieme la Berlino della Csu di Seehofer (che sta mettendo a rischio il governo di Angela Merkel e le sue politiche sull'asilo e sui migranti), la Danimarca, l'Austria del giovane Kurz (leader del Partito popolare austriaco, democristiano e conservatore) e i paesi del club di Visegrad (Polonia, repubblica Ceca, Slovacchia e l'Ungheria di Orban)
"L'Italia non è il confine d'Europa" Ultima arrivata, ma decisiva come un jolly in una mano di poker, l'Italia messa davanti all'ennesimo bivio: continuare le politiche di accoglienza in nome dei principi di solidarietà e umanità sapendo di restare sempre più sola; spostare oltre i suoi confini l'azione di filtraggio delle partenze e contrasto ai trafficanti
Essere confine d'Europa o ultima provincia all'interno dei confini d'Europa. La differenza non è un dettaglio
Per il governo del cambiamento è una prova difficile. Tra Lega e 5 Stelle ci sono posizioni diverse
I malumori attraversano il Movimento che si ritrova, suo malgrado, a trazione leghista e infastidita del protagonismo di Salvini
Ma adesso premier e vicepremier non possono fare altro che alzare, insieme e d'accordo, il "muro italiano" contro i tentativi più o meno subdoli di scaricare ancora di più sull'Italia la pressione migratoria dall'Africa
"No a secondary movements" In vista di domenica, a sua volta un vertice informale per preparare quello ufficiale del 28 giugno, ieri il presidente del Consiglio europeo, il polacco Donald Tusk ha avuto un bilaterale a palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte
Che lo ha avvisato: "L'Italia non è disponibile a discutere dei secondary movements (i movimenti interni alla Ue nel paese di primo arrivo, cdr) senza prima aver affrontato l'emergenza dei primary movements gli sbarchi che l'Italia si ritrova ad affrontare da sola"
In serata è girata una bozza del documento che sarà discusso domenica con poche novità rispetto alla formula "più Frontex per salvare Schengen", cioè confini esterni più sicuri per evitare di chiudere quelli interni alla Ue
Il premier è stato esplicito: "Sarebbe inaccettabile arrivare al prevertice di domenica con decisioni non discusse nècondivise prima da tutti i paesi"
Salvini ancora di più: "Se così stanno le cose, è inutile andare. Conte risparmi i soldi del viaggio"
A rischio Schengen E' la tenuta stessa dell'Europa ad essere messa a rischio in queste ore
E l'Italia, come la Spagna e la Grecia, potrebbe ritrovarsi ad essere usata come un gigantesco hot spot del sud Europa
Se Conte è stato chiaro con Tusk, occorre capire se i nuovi alleati di Salvini – l'Austria che sta assumendo la guida del semestre europeo - non stiano invece facendo un insopportabile doppio gioco
Ecco che il bilaterale al Viminale – da una parte il vicecancelliere Heinz Christian Strache e il ministro dell'Interno Herbert Kickl, dall'altra il ministro dell'Interno Matteo Salvini – è diventato importante tanto quanto quello a palazzo Chigi tra Conte e Tusk
Salvini ha messo subito le cose in chiaro: "Se qualcuno in Europa pensa che l'Italia debba continuare ad essere punto di approdo e campo profughi, ha sbagliato a capire"
Parole che arrivano nette a Parigi, a Berlino e anche al tavolo dove siedono gli ospiti austriaci
Salvini ha spiegato che "l'Italia ha pronto un suo piano", che serve una "maggiore protezione delle frontiere europee" e se ora nella missione navale di contrasto Thenis sono impiegate 32 navi di cui 30 italiane, "Bruxelles s' impegni ad inviarne di più"
Avanzando poi il posizionamento in mare a ridosso delle acque libiche, i gommoni riuscirebbero con grandi difficoltà ad uscire dalla competenza libica
Il ministro dell'Interno andrà presto a Tripoli per aggiornare e potenziare gli accordi con le autorità locali
Il manifesto austriaco Il ministro e il vicecancelliere austriaco hanno illustrato una sorte di manifesto di quello che sarà il loro semestre di presidenza
La "rivoluzione copernicana" in tema di immigrazione e asilo passa da "un ribaltamento di paradigma": "Basta con i trafficanti che decidono tempi e modi dei flussi migratori e i politici che seguono a ruota per riparare i danni"
La nuova "alleanza di volenterosi e fattivi" deve essere "allargata" (dunque "benvenuta Italia")
Il concetto di solidarietà va "invertito" per cui occorre occuparsi "prima dei nostri concittadini e ridare loro fiducia"
Lotta totale alla "trama criminale dei trafficanti che ha messo radici in tutta Europa"
Come si realizza tutto questo? Gli hot spot in Africa, potenziamento degli accordi di rimpatrio, rafforzamento dei presidi alle frontiere europee e di Frontex, l'agenzia che dovrebbe proteggerli
Ma sono interventi che richiedono tempo. Serve qualcosa adesso, "per dare messaggi chiari ai trafficanti e a chi si mette in viaggio"
Il ministro Kickl ha così spiegato che "è in sperimentazione anche con la Danimarca il progetto di creare nei paesi balcanici (Serbia, Albania e Montenegro, ndr) campi dove mandare i migranti che non hanno avuto l'asilo e che non possono essere rimpatriati per mancanza di accordi con i paesi di origine"
Un luogo dove migliaia di stranieri finirebbero per stare in attesa di essere rimpatriati
"Dobbiamo pur segnare la differenza tra chi ha diritto a restare e chi no" ha aggiunto
Non si tratterebbe di un campo profughi come quello che l'Europa paga alla Turchia
Sarebbe un'evoluzione assai peggiore: un gigantesco Cie europeo appena fuori dall'Europa, però
Serbia, Albania e Montenegro ne avrebbero come beneficio molti soldi e, probabilmente, uno snellimento delle procedure per entrare nella Ue
I morti? Chiedere a scafisti e buonisti Ieri era la giornata mondiale dei profughi e dei migranti
Unhcr e Oim hanno rivelato i dati delle partenze, gli arrivi, degli oltre ventimila che sono stati rimpatriati dal Niger
E dei morti: 857 in questi primi mesi dell'anno. Nei vari vertici di giornata nessuno ha speso una parola per loro, i senza nome, vite, e quindi affetti, relazioni, storie, perse in mare e di cui non sapremo mai nulla
A domanda Salvini ha risposto: "Questi 800 morti a cui aggiungo anche i quattromila degli ultimi anni, pesano sulle coscienze degli scafisti e dei buonisti"
I colleghi austriaci hanno condiviso e sottoscritto. In onore al nuovo asse.
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